Alla Scoperta del Liscia

Alla Scoperta del Liscia

Incastonato nel granito delle montagne galluresi, il lago del Liscia è un bacino artificiale creato a seguito della realizzazione di uno sbarramento sul fiume omonimo. Si trova ad un’altitudine media di 170 metri sopra il livello del mare ed ha un volume di circa 105 milioni di metri cubi, la lunghezza massima è di 17 chilometri e la larghezza media è di 325 metri. La profondità massima, al centro del lago, è di 69 metri. Il lago viene alimentato dai fiumi che scendono dai monti del Limbara. Sul lago si affacciano i comuni di Luras, Arzachena e Calangianus e Sant’Antonio di Gallura che dista circa 2 chilometri dal lago.

Specie ittiche
Nel corso degli anni nel bacino sono state immesse numerose specie ittiche. Quelle che più hanno un interesse per i pescatori sportivi sono la carpa, il persico reale, il bass (o persico trota), la scardola, l'alborella, il pesce gatto, la tinca, l'anguilla e qualche esemplare di trota lacustre. Negli ultimi anni, un po’ come succede in tutti i corsi d’acqua sardi, la pesca che ha suscitato il maggior interesse è quella dello spinning al bass. La fama del Liscia ha velocemente attraversato il Tirreno e già da tempo molti pescatori, provenienti dal “continente” e da tutta Europa, bagnano le loro lenze in questo lago. La fama è ben riposta: più volte sono state registrate catture di black bass di taglia superiore ai 3 chili! Ma il Liscia, come accennato, è ricco di molte specie più facilmente insidiabili con la pesca al colpo e quindi con le roubasienne, bolognesi ed inglesi oltre che ledgering con il feeder. E le catture non sono certo meno importanti. Proprio questo luglio è stata catturata una carpa di 16 chili ed altri esemplari di taglia finiscono spesso a guadino. Ma bella può essere anche la pesca alla scardola, che una volta entrata in pastura vi regalerà ottime soddisfazioni e numerose catture. Gi esemplari più grandi possono arrivare ad un chilo di peso.

 



La pesca al colpo
Tra le numerose varianti della pesca alla carpa, la pesca all'inglese, armati con un buon filo in bobina, risulta sicuramente vincente, visto che vi sono pesci di mole. Se invece il nostro target sono le scardole è consigliabile una buona canna bolognese da 6 metri, armata con un galleggiante di massimo 3 grammi, poiché la mangiata della scardola è un po' delicata.

Le esche
I classici mais, lombrico e bigattino non devono mai mancare se peschiamo carpe o scardole. Buona è anche la camola del miele. Per la pesca delle tinche e dei pesci gatto è da preferire il lombrico di terra, mentre per le alborelle il bigattino. I mesi migliori per insidiare le carpe e le scardole sono quelli che vanno da giugno e fine ottobre, ma in circostanze particolari, come lo strano autunno che stiamo vivendo, piacevoli sorprese possono regalare anche novembre e dicembre.

Le manifestazioni sul lago
Dal 2007 a Sant’Antonio di Gallura è nata l’Spds Villa di Castro, antico nome del paese. L'associazione vanta parecchi iscritti, tra cui molti ragazzi e dal 2007 organizza l’ormai famoso Trofeo Villa di Castro, che ogni anno vede arrivare partecipanti da ogni parte della Sardegna. Alle tante manifestazioni proposte dall’associazione partecipano molti ragazzi che pur pagando lo scotto dell’inesperienza, spesso danno del filo da torcere ai pescatori adulti.