Alghero chiude la stagione agonistica subacquea sarda

Negli ultimi quattro anni il movimento agonistico sardo ha vissuto una crescita impressionante, con numeri da record: gare raddoppiate (media di 8 a stagione, 10 nella 22-23 - record italiano) e circa 80 iscritti unici, che permettono alla Sardegna di portare ben 5 atleti ogni anno ai Campionati italiani. Non a caso, campione e campionessa italiani in carica sono proprio sardi: non solo quantità, ma anche qualità.

Eccoci all’ultima tappa della stagione, decisiva e combattutissima: ben 18 atleti in lizza per la qualificazione. A chiudere il circuito, come da tradizione, è la Corallo Sub Alghero, società storica guidata dal presidente Giuseppe Sotgiu.

A causa del forte maestrale, si è optato per il campo gara di riserva di Punta Negra, meno spettacolare ma tecnicamente più impegnativo rispetto alla Speranza. Qui domina la posidonia e le zone di pietra, preziose per la pesca, sono rare e difficili da localizzare.

Alle 9 in punto, i 36 atleti si distribuiscono sul campo. La conoscenza del posto e la preparazione fanno la differenza: chi ha segnali buoni si dirige deciso, gli altri scelgono una pesca “al razzolo”. Le prime catture non tardano: tordi e marvizzi su tutti. Ma c’è anche chi, conoscendo le pietre giuste, mette a cavetto splendidi saraghi. Tra le catture speciali spicca un barracuda di oltre 3 kg, la preda più grossa, catturato da Gabriele Fraoni, che si dovrà poi ritirare per la rottura della cintura. Alle 12:30 si chiude la gara.

Dai cavetti consegnati emerge il vincitore: Stefano Pilo, autore di ben 7 prede valide tra cui magnifici saraghi. Il primo posto gli vale anche la qualificazione agli Italiani grazie al balzo al terzo posto in classifica generale. Secondo posto per l’atleta di casa Salvatore Zara, che mette a segno anche la cattura di un bellissimo pesce sanpietro. Terzo Fabio Pes, che consolida il primo posto in classifica generale e si laurea Campione sardo per la seconda volta.