Alessio Schintu

Alessio Schintu

Quando si dice Sardegna si dice mare! E in questa nostra splendida distesa cristallina sono nate tante passioni come quella del cagliaritano Alessio Schintu, innamorato sin da bambino del mare e dei motori.  Solare e disponibile a fare una piacevole chiacchierata con noi, Alessio ci racconta la sua storia come pilota di moto d’acqua.
“Ho iniziato un po’ per gioco nel 2001 e ormai da anni pratico questo sport in modo professionistico, nel senso che mi dedico ad esso 24 ore su 24”.
Qual è stato il tuo esordio?
Il Campionato Italiano! E l’ho vinto! Per me è stata una grandissima emozione! Si trattava di otto tappe in giro per l’Italia. Durante le prime non sono andato benissimo ma proprio questo mi ha aiutato a capire in cosa stessi sbagliando e a far si che potessi migliorarmi fino a vincere le tappe successive e, quindi, il titolo”.
Dopo questo entusiasmante inizio come è proseguito il tuo percorso? “Nel mio secondo Campionato italiano sono arrivato secondo. Nel terzo ho ottenuto il primo posto. Nel mio quarto anno di attività ho vinto il Campionato Europeo, nel quinto anno sono arrivato di nuovo primo all’Italiano e ho raggiunto il terzo posto al Mondiale, dopodiché ho preso un anno di pausa per via di un infortunio ad una gamba. Ho ripreso nel 2007 vincendo l’Italiano, nel 2008 terzo posto e nel 2009 ho vinto ancora l’Italiano. Nel 2010 e 2011 altri impegni di lavoro mi hanno fatto seguire le gare a metà”.
Ci vuole una preparazione atletica particolare?
“Si. E’ necessaria una costante preparazione in palestra! Un allenamento mirato che per me viene curato dal preparatore sardo Simone Corrias e dal preparatore argentino Dario Rolletelni del club sportivo Athlon. Inoltre mi alleno tante ore in mare per la guida della moto di cui curo anche la messa punto”. Che tipo di moto d’acqua piloti? “Seadoo Bombardier da 250 cavalli con una velocità di circa 140 chilometri orari in acqua. L’accelerazione da 0 a 100 avviene in 2 secondi”.





Cos’è necessario per pilotare queste moto?
“Bisogna avere la patente nautica ed è obbligatorio seguire tutte le normative del posto in cui le usi”.
E per poter correre?...
“E’ necessario fare alcune visite mediche specifiche, anche l’elettroencefalogramma. Solo dopo ciò viene rilasciata la licenza che all’inizio consente di gareggiare nelle classi propedeutiche, Novis. Per le classi GP bisogna avere almeno due anni di praticantato nelle classi inferiori”.
Sei legato ad una Federazione?
“Sono legato alla Federazione italiana motonautica ma da quest’anno correrò col Team Beta, il cui team manager è Mirko Spoto di Reggio Emilia. Siamo molti piloti, compagni di squadra e soprattutto amici di varie parti d’Italia”.
Quali sono i tuoi progetti?
“Nel 2013 cercherò di partecipare al Campionato Italiano ma mi sto preparando anche per il Mondiale”.
Il nostro campione tiene a evidenziare quanto gli sia stato dato da questo sport… “Un gioco diventato passione, una passione che ha dato tante soddisfazioni non solo a livello sportivo ma anche umano perché ho potuto e potrò girare il mondo e conoscere molte persone che sono diventate e diventeranno amiche. E’ una cosa straordinaria!”. E aggiunge che “la competizione va bene finché ci dà la giusta carica ma bisogna avere la testa per rispettare se stessi e gli altri in modo da non causare incidenti”. L’entusiasmo nelle sue parole trasmette la voglia di vivere e condividere il mare con rispetto per evitare di farsi male o fare male agli altri e far si che il gioco resti sempre qualcosa di positivo. Insomma tanta preparazione, tanta tenacia e tanta passione che sfociano in un grande e meraviglioso senso di libertà.
Donatella Rossi