Accesso al mare, un diritto non una concessione!
Da tempo si dibatte sui balneari, sui lidi e stabilimenti e le concessioni governative.

Per televisione imperversano le discussioni in merito al turismo, all'imprenditoria made in Italy e le nostre amate coste. L'Europa, le sue istituzioni e la governance europea, come sempre entra a gamba tesa nell'organizzazione dei singoli stati e anche in Italia sta sconvolgendo e disarticolando le precedenti normative ed ordinamenti. La ormai famosa, direttiva Bolkestein (Direttiva 2006/123/CE) riguarda la liberalizzazione dei servizi nell'Unione Europea e ha avuto impatti significativi sulle concessioni balneari in Italia.

Infatti, alla luce della direttiva, tutte le concessioni governative su arenile pubblico dovevano essere cancellate in favore di gare private sull'assegnazione dei beni a demanio. In soldoni i vecchi concessionari dovevano lasciare libere le aree demaniali in favore del miglior offerente, lasciando anni di sacrifici e investimenti in mano di altri investitori in base ad un asta pubblica.
Il nuovo governo di centro destra sembrava aver trovato una quadra o perlomeno un tampone, promettendo ristori per eventuali investimenti pregressi su strutture o innovazioni apportate al demanio dai vecchi concessionari qualora non si fossero aggiudicati la nuova procedura di assegnazione, ma facendo i conti senza l'oste! Infatti l'oste, cioè la Commissione Ue ha mandato indietro a Salvini il decreto sugli indennizzi ai balneari. Con una glaciale lettera inviata il 7 luglio, emersa ieri, Bruxelles ha ricordato che ''il diritto dell’Unione non consente di riconoscere alcuna compensazione agli operatori uscenti, tantomeno a carico dei nuovi. Cioè i vecchi concessionari debbono andare via con una mano avanti e una dietro o al massimo con gli ombrelloni (beni mobili) dietro e sdraio e lettini avanti !

Siamo sicuri che la vicenda non è ancora chiusa, ma cosa centra tutto ciò con noi pescatori sportivi? Ebbene tanto, anzi tantissimo, perché è da tempo che molte associazioni di pesca sportiva si battono sul diritto di usufruire della battigia e degli accessi agli arenili contro i titolari di concessione a uso balneare.

Infatti, è pratica comune soprattutto nel sud della nostra bella penisola che le strutture, di anno in anno edificate più o meno legalmente dai balneari sono praticamente fortini che sia d'inverno che d'estate, precludono l'accesso alla battigia non solo ai bagnati ma anche ai pescatori sportivi. Spesso, anzi direi quasi sempre alla vista di pescatori sportivi, gli addetti degli stabilimenti intervengono a scacciare e bandire i pescatori dinanzi al loro presunto possedimento.

Di recente a Salerno il rappresentante di Europa Verde ha presentato una denuncia alla Procura della Repubblica per 3 chilometri di costa cittadina completamente preclusa ai cittadini e di conseguenza anche ai pescatori sportivi che vogliano esercitare il proprio diritto all'utilizzo della battigia nelle ore consentite sia d'estate che d'inverno.
https://www.facebook.com/dariobarbirotti.salerno/videos/735287732549543
Il Fisherman club Salerno Asd, la piu grande associazione di pescatori sportivi in provincia di Salerno si è subita unita alla denuncia e alla divulgazione del problema in seno alle istituzioni locali e alla politica locale rincarando la dose. Infatti l'Associazione sostiene e denuncia da anni come molti stabilimenti balneari, concessionari e altri enti, impediscano fisicamente la pratica della pesca sportiva sulla battigia , in estate, nelle ore notturne concesse dalla legge, mentre in inverno, addirittura in tutti gli orari, in quanto chiudono e blindano i loro stabilimenti con reti, recinti e cancelli.

La legge finanziaria n. 296/2006, che, all’articolo 1, comma 251, ha stabilito: <<è fatto obbligo per il titolare delle concessioni di consentire il libero e gratuito accesso di transito, per il raggiungimento della battigia antistante l’area ricompresa nella concessione, anche al fine della balneazione>>.
Analoga previsione è rinvenibile al comma 254, dove si legge che: <<Le Regioni, nel predisporre i piani di utilizzazione delle aree del demanio marittimo, sentiti i comuni interessati, devono individuare le modalità e la collocazione dei varchi necessari al fine di consentire il libero e gratuito accesso di transito per il raggiungimento della battigia antistante l’area ricompresa nella concessione, anche al fine di balneazione.>>.

Ricordiamo l'ordinanza (n. 1540 del 2015) del Tar Campania, dove si riconosce al Comune il potere di vigilare sul rispetto degli obblighi per i titolari delle concessioni di creare un accesso pedonale aperto in ogni ora e per tutto l’anno a coloro che vogliono accedere alla spiaggia, rimuovendo anche i cancelli apribili all’occorrenza. In più c'èla legge Comunitaria 2010 l. 217/2011 a fare da cornice al tutto.
Insomma i riferimenti normativi sono tanti e precisi, adesso si attende solo il tempestivo e sollecito intervento delle istituzioni a sanare e bonificare le aree demaniali per poter così godere del nostro mare e delle nostre battute di pesca.
Commenti ()