56° Salone di Genova

56° Salone di Genova

Nasce all’ombra il 56° Salone internazionale della nautica di Genova. Nella nebbia, naturale o artefatta, che si dirada solo dal 20 al 25 settembre, ma non completamente, nonostante il sole della Riviera di levante. Ad uno start non entusiasmante segue un finale ben più importante con flussi di visitatori che ricordano i tempi andati. Ciò nonostante l’unicum della Fiera di Genova (così la chiamavamo un tempo) quello reale che nulla cedeva alle altre esposizioni temporalmente vicine e geograficamente pure è solo un ricordo. Stona quindi l’affermazione a consuntivo della presidente Ucina che generosa di aggettivi, se la suona e se la canta, a conferma del buon lavoro (secondo lei) finora svolto dal suo ufficio. Di fatto e come era prevedibile i sempre più numerosi transfughi Ucina, non solo hanno disertato Genova ma hanno esposto in contemporanea nei porticcioli vicini. Purtroppo il settore e l’utente paga gli effetti dell’infelice congiuntura socio-economica e politica, ma soprattutto quelli della spaccatura che vede contrapposti appunto Ucina e Nautica italiana. E tanto si ripercuote anche sulle nostre pagine che di pesca ad esempio hanno sete e voglia, molto più di quella che hanno visto a Genova. Pertanto, non ce ne voglia nessuno, per favore, se questo ristretto spazio assume un taglio regionale o quasi. Il quasi ci sta, in pieno, perché i protagonisti, in riferimento alla nautica (quella vista a Genova) e la Sardegna, hanno origini che di sardo hanno ben poco. Infatti, superati i cancelli, sulla sinistra, il primo spazio è del Cantiere navale Marino, un’impresa storica di Olbia, famigliare, ma di origine genovese. Una presenza che comunque identifica la Sardegna e che quest’anno ha presentato un nuovo scafo, cabinato, di m 8, walkaround, per 8 persone e 4 posti letto  e pot. max 400 hp, un altro gioiello per la pesca e il diporto che va ad aggiungersi ai 14 modelli, più piccoli, della ricca e affermata produzione di Giacomo Marino. L’altro protagonista è il cantiere Sno, sempre di Olbia, sempre storico, ma di proporzioni smisurate, uno dei più grossi del nostro bacino. L’impresa è dei fratelli Pirro, Andrea e Francesco, che nel Mediterraneo hanno un piede un po’ dovunque in rappresentanza di grandi brand come Princess, Hatteras-Cabo, Viking, Boston Whaler. Da qualche anno Sno ha rilevato il marchio Novamarine, riccamente esposto al Salone, riattivando, a Olbia, la produzione di battelli pneumatici che parte dai minuscoli tender fb e jet di 4,5-5 metri e termina con uno stupendo top di gamma, Black Shiver di 22 metri, passando naturalmente da una serie professionale. Modelli tutti super raffinati, tecnologicamente evoluti e naturalmente personalizzabili. Per il resto, la presenza di operatori non espositori, isolani, non ha fatto faville. Salutiamo Cristina Cancedda, responsabile vendite di Marina Yacht Sales e rappresentante Mv Marine sempre per la Sardegna,  a bordo di  Mito 45, il gommo- ne Mv Marine che a Genova ha vinto il premio “Gommone dell’anno”. Nonostante i giorni limitati, in moltissimi hanno dedicato a Genova solo una metà del tempo e per questo qualcuno l’abbiamo perso. Incontriamo gli “uomini” Yamaha, in particolare quelli di Marine Service, Luisa e Stefania (ricordate la meccanica cagliaritana più bella d’Italia?) con i coniugi Cogoni, Matteo e Eleonora per M.C. Nautica di Iglesias. Tutti a sostenere il nuovo fuoribordo Yamaha F350, otto cilindri di oltre 5 litri e 350 hp. Ancora una coppia, per Selva, Marco Canu di Nautica Nord Sardegna- Sassari e Ennio Tocco di Motonautica Iglesias. Entrambi hanno preferito lo sfondo del gommone Selva 650 Sealine Family, un battello completo che a poppa è trasformabile da salotto a prendisole. Per Brp, Francesco Rais della ditta Virgilio da Portotorres posa col “piccolo” E-TEC G2 da 150 hp, ai vertici della categoria per efficienza ed emissioni. Nicola Fresi, altro big di Olbia con Seamotors, scommette sul gommone Ranieri Cayman 26 sport, esempio di eleganza e funzionalita per 18 persone e max 250 hp. Francesco Mela, riferimento Evinrude tra Gallura e Baronia, sta coi grandi, naturalmente sempre G2, 250 e 300 cc. Anche Alberto Angius è un uomo, storico, del marchio di BRP, stavolta però lo becchiamo negli spazi Formenti, in particolare vicino al gommone Zar 59SL dove S sta per Sport e L sta per Luxury. La famiglia Pirisi, Salvatore Gianluca e Marcello siedono su un bellissimo scafo Quicksilver Activ 755 cruiser, naturalmente motorizzato Mercury che da oggi può essere arricchito del Mercury Active Trim, un sistema di assetto automatico che ottimizza la navigazione. Per l’elettronica avviciniamo alla Sardegna Raymarine, l’azienda che per prima ha creduto nelle nostre potenzialità e che a Genova spinge i suoi strumenti e il suo software LightHouse II col quale, oggi, si può rimappare il fondale e creare proprie batimetriche con risoluzione fino 0,5 metri. Chiude la carrellata Humminbird, in particolare Maurizio Pedone, titolare di KD, distributore del marchio americano, nonché abile pescatore e sardo acquisito il quale, oltre a presentare i pluripremiati strumenti multifunzione Humminbird della serie Elix, suggersice i silenziosi e precisi sistemi di governo elettrici MinnKota “Rip Tide” ed “Engine Mount” per acque dolci o salate e barche fino a m 6,5.