4 Mori all'Alba
![4 Mori all'Alba](/content/images/size/w1200/2023/06/meloni_sarago_orata__1.jpg)
di Marco Meloni
Finalmente sono iniziate le prime belle mareggiate, tipiche di questo periodo autunnale. Con gli amici Gianluca Collu, Marco Dessì e Emanuele Orrù volevo approfittare della fase lunare favorevole: ultimo quarto e quindi una buona parte della notte con il cielo buio. Era previsto maestrale, in fase montante, che qui, in costa ovest, è sinonimo di grosse onde. Le previsioni ci davano moto ondoso crescente da 40 centimetri sino a 90 a fine nottata. Il vento sarebbe rimasto costante tra 10 e 15 nodi. Tutto questo ci ha convinto a scegliere una spiaggia medio bassa. Essendo in 4 non potevamo optare per una piccola caletta, avevamo bisogno di un po’ di spazio. Come sempre, le previsioni, anche se abbastanza azzeccate, non potevano prevedere la condizione puntuale dello spot. E infatti abbiamo trovato più mare del previsto nella nostra prima scelta. Senza esitare abbiamo cambiato spiaggia, ma anche il secondo spot si è dimostrato inospitale con delle secche con tante alghe che impedivano di pescare. Finalmente, alla terza scelta, abbiamo trovato la situazione che speravamo. Un mare spettacolare, con il frangente a portata di lancio, intorno ai 60 metri e tanti canali. Insomma, non avevamo che l’imbarazzo della scelta! Gianluca ed io decidiamo di andare sul lato destro (guardando il mare); Emanuele con Marco si sono piazzati sul lato sinistro. Uno splendido tramonto ci ha accompagnato mentre montavamo le canne e allestivamo quello che sarebbe stato il nostro campo notturno. I cambi di spot ci hanno fatto perdere tempo prezioso e così monto subito la mia prima canna, una ripartita con una paratura mono amo, filetto di seppia e zavorra a palla da 150 grammi. Lancio, manco a dirlo, subito dopo il frangente. Passa in un attimo un’ora e Gianluca apre le danze con il primo sarago, seguito da altri 2 in rapida successione. Personalmente non avevo ancora visto mangiate ma ogni recupero mi regalava ami puliti.
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Decido di fare un innesco più corposo, con doppio filetto di seppia ben tenuto da alcuni giri di filo elastico. Lancio, mi accingo a preparare la canna successiva e... di fronte a me ecco quelle pieghe che noi tutti sogniamo: esagerate, lunghe e violente! Pieghe che solo pesci di grossa mole possono fare. Corro, prendo la canna in mano e vedo che la lenza è in bando. Recupero, metto in tensione, sento le “testate”... forti. Incoccio e la preda parte con altre testate. Capisco subito che è un pesce grande e lo “lavoro” con attenzione. Il vero problema era il profondo gradino di risacca, a riva. Li sapevo che il pesce avrebbe provato a infossarsi. Porto la preda a riva, ormai vedo il grosso muso dell’orata, enorme anche se avvolta nella schiuma. Ed ecco l’errore. L'adrenalina mi ha portato a forzare il recupero, l’amo si sgancia e mi parte il piombo vicino alla faccia. La preda in un secondo svanisce nella schiuma. Immaginate l’urlo di disperazione. Mi riprendo e decido di non abbattermi. In fondo eravamo solo a inizio nottata. Da quel momento sono diventato attentissimo, controllando scrupolosamente le canne. Gianluca fa un altro bel sarago e poi, intorno all’una di notte sento un urlo: il socio ha sicuramente fatto una grossa cattura. E infatti ecco una bellissima orata da 2 chili. Arrivano Emanuele e Marco che mi fanno notare una mia canna in bando. Incoccio e riesco a spiaggiare una bella orata, intorno al chilo di peso. Proseguiamo la notte pescando saraghi. Alle 6 del mattino ormai sono stremato ma decido di sposare 2 canne su una buca abbastanza lontano dalla mia postazione. Piazzo così 2 canne con seppia intera, risparmiate apposta per sfruttarle all’alba. Lancio e subito becca! Mi godo lo spettacolo di un “saragone” da oltre un chilo che mangia la grossa esca intera e mi premia con un’ultima preda davvero cercata. Sono contento, esausto ma felice. Questa lunga e intensa notte di pesca mi ha dimostrato che costanza e determinazione ripagano sempre! Sembra assurdo, ma il divertimento più bello è stato con l'orata che ho perso: che testate, emozioni uniche! Sicuramente non era ancora il mio momento, ma prima o poi arriverà.
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