Errori da Bass Fisher

 La cattura del big bass non può essere frequente come quella di un esemplare di taglia medio-piccola. Richiede molta pazienza e applicazione. Se riusciamo a evitare gli errori più comuni, le nostre possibilità di successo aumentano a dismisura. Vediamo come fare.

Chi pratica la disciplina della pesca sportiva e nello specifico del bass fishing, spesso si ritrova a disquisire su quali siano le attrezzature più performanti, su quali siano gli spot più redditizi, su quali siano i momenti migliori per andare a pesca. Ma non tutti si interrogano su quali siano gli errori più comuni che i pescatori commettono durante la ricerca del big bass. È fondamentale capire che ridurre al minimo le probabilità di errore è la chiave di volta per il raggiungimento dei massimi risultati. Ma quali sono gli errori più comuni? In quest’articolo ho deciso di affrontare i 5 errori più comuni commessi dai pescatori, che tra l’altro sono quelli che vanno ad incidere maggiormente sulla qualità delle nostre pescate. 

Errore number one - Partiamo dall’errore che in assoluto si compie maggiormente e cioè quello di aver paura di lanciare esche voluminose. Durante la ricerca dei monster bass troppo spesso si sbaglia la giusta tipologia di artificiali. In questo tipo di pesca è molto importante utilizzare le esche specifiche. In particolar modo le swimbait (glide bait e softbait), le grosse spybait, i grossi top water, i jig e non solo. Spesso i pescatori temono che utilizzare esche “troppo grandi” comporti un drastico calo delle possibilità di catturare i pesci di taglia. Ma in realtà, come è stato ampiamente dimostrato, l’utilizzo di questi artificiali permette di raggiungere il risultato opposto, ossia molte più catture di pesci di taglia e di tutti quei pesci che non potrebbero esser stanati in altra maniera. 

Lanci e recuperi sbagliati - Per fortuna il primo errore può essere evitato con il confronto con altri pescatori e lo scambio di conoscenze. Ma anche così può succedere che il pescatore, pur utilizzando le esche giuste, nello spot giusto e al momento giusto, faccia l’errore di un uso sbagliato degli artificiali. Ad esempio delle volte capita di lanciare lontani dalla strike zone; molto spesso non si lancia all’interno di un cespuglio, tra i rami di un albero o tra i sassi per paura di incagliare e l’artificiale finisce lungo il perimetro esterno della struttura; oppure vengono eseguiti dei recuperi troppo veloci, o troppo lenti, insomma, spesso si sbaglia completamente l’approccio allo spot che di conseguenza non permette di creare nessun interesse nel nostro amato predatore. È fondamentale, per stanare i grossi boccaloni, effettuare lanci molto precisi e recuperi idonei alla circostanza in cui ci si ritrova a pescare. 

Materiale scadente e/o usurato - La pesca ai big bass, a differenza di quella ai boccaloni di piccola taglia, non permette errori perciò l’attrezzatura utilizzata dev’essere di alta qualità e soprattutto in buono stato. Spesso e volentieri i pescatori utilizzano il nylon al posto del fluorocarbon, non rifanno il nodo dopo un certo numero di lanci, errore molto grave specialmente se i lanci sono effettuati in spot con sassi o piante; spesso vengono utilizzati artificiali con ami o ancorette spuntate o arrugginite; infine capita spesso di vedere pescatori che utilizzano artificiali, fili, canne e mulinelli di qualità scadente. È veramente importante tenere sempre in buono stato l’attrezzatura utilizzata onde evitare di slamare i pesci o di lasciargli l’esca in bocca ma non solo. È ormai stato appurato come sia veramente risolutivo utilizzare artificiali di alta qualità. Avere esche con movimenti e assetti perfetti, artificiali con ami affilatissimi e soprattutto avere attrezzature come canne, mulinelli e fili che permettano un eccellente utilizzo dei suddetti artificiali è sicuramente una delle soluzioni per la buona riuscita delle pescate ai big bass. 

È fondamentale avere esche con movimenti e assetti perfetti, artificiali con ami affilatissimi e soprattutto avere attrezzature come canne, mulinelli e fili che permettano un eccellente utilizzo degli artificiali. La pesca mirata ai big bass esige un controllo costante dell’attrezzatura.

Non si esce solo con il bel tempo - Ebbene, un altro errore comune è quello di uscire a pesca solo con il bel tempo e nella bella stagione. Il black bass segue dinamiche diverse dall’essere umano. Pertanto se si desidera aumentare il numero e la taglia delle catture è importante uscire in tutte le stagioni e quindi anche in primavera e autunno, quando le temperature sono ancora fresche. È importate pescare durante le giornate ventose, durante le giornate nuvolose o piovose e in tutti quei momenti in cui il nostro pesce target trova le condizioni migliori per cacciare. Di questi argomenti abbiamo parlato ampiamente in molti articoli precedenti come in “Meteo Games”, pubblicato a giugno del ’23. 

Se siamo convinti che lo spot sia quello giusto, che l’esca sia perfetta e che la tecnica di lancio e recupero sia quella appropriata al momento, non dobbiamo mollare anche se il big bass tarda ad attaccare.

Non mollare mai! - L’ultimo, ma non per importanza anche perché è molto comune, è quello di mollare, di arrendersi, quando non si sta catturando nulla! I pescatori tendono a cambiare spesso artificiali o addirittura a rientrare a casa quando in canna non si sente nulla per diverso tempo e questa è una delle cose più sbagliate. Ci sono dei casi in cui bisogna capire quando è arrivato il momento di cambiare artificiale, ma ci sono anche momenti in cui è fondamentale dare fiducia alla strategia che si sta adottando. Spesso si utilizzano gli artificiali corretti, effettuando lanci e recuperi precisi negli spot migliori, senza però avvertire alcuna tocca per diverse ore. Ebbene il segreto per poter ingannare quel grosso bass che tanto si desidera è semplicemente continuare imperterriti a pescare concentrati, finché non si aprirà qualche finestra di attività che porterà il pesce ad attaccare. 

L’autore con una importante cattura fatta dalla barca. Alessandro ha sfruttato il micidiale potere attrattivo che i jig esercitano sui black bass. Sotto: se uno spot ci sembra adatto e siamo sicuri di avere l’esca giusta e le condizioni meteo ideali, dobbiamo continuare a provare sino a quando non si aprirà una finestra di attività che porta il predatore a cacciare.

In conclusione - Dalla descrizione di questi 5 errori si evince come nella maggior parte dei casi il motivo per cui non si riescono ad ottenere i risultati sperati lo dobbiamo ricercare in noi stessi, nelle nostre azioni e nella fretta di voler ottenere un qualcosa che in realtà ha bisogno di tempistiche differenti. E poi capita di sbagliare perché si ha paura di cambiare, non dando fiducia alle novità, alle tecniche e a tutto ciò che non fa parte delle comfort-zone che ogni pescatore si costruisce con il passare del tempo.